Renzo GUBERT – Chi è?

Nato a Primiero l’11 agosto 1944, primo di dieci figli, padre primierotto (Turra di Pieve la nonna) e madre “fiamaza” (Delmarco di Castello il nonno e Paluselli di Panchià la nonna), famiglia di piccoli contadini in affitto, con il padre che, per necessità, lascia il lavoro agricolo a moglie e figli e fa il manovale stagionale nell’edilizia.

Continua »

Archivio per Ottobre, 2023

Anche i contestatori perdono memoria: il caso di Marianella Sclavi nei primi anni di Sociologia a Trento

di il 27 Ottobre 2023 in università con 1 Commento





ho letto con piacere l’intervista che il T ha pubblicato il 26 ottobre alla sociologa Marianella Sclavi. Pur partecipe della “combriccola” che organizzava le contestazioni studentesche a Trento, era sempre un viso gentile e sorridente, sempre ben considerata e amica (meglio “compagna”) dei leader. Mi pare doveroso fare alcune precisazioni, come matricola n. 842, ma che ha vissuto quei primi anni del corso di studi di Sociologia, interessato allora non a cambiare il mondo ma ad acquisire le competenze scientifiche per capirlo. E vengo alle precisazioni: non sapevo che Marianella era la matricola n.2, ma sono certo che la matricola n.1 non era uno studente di Bolzano, come dice Marianella, ma un mio amico di nome Pierluigi Kinspergher di Tonadico, già seminarista con la telara, per qualche anno commissario del Comune di Tonadico e poi tragicamente scomparso a Praga. Non si laureò per difficoltà in qualche esame e fu un suo grande cruccio. Seconda precisazione: i docenti dei primi anni di Sociologias non erano giovani di poco più anziani degli studenti: erano cattedratici già ordinari in altre università, a cominciare dal prof. Mario Volpato di Padova, matematico e Direttore, Giorgio Braga di Milano, sociologo e vice-direttore, Luigi Meschieri, di Roma, psicologo, i professori Barbieri (Storia economica) di Verona, Tentori (Antropologia Culturale) di Roma, Metelli (Psicologia generale e sociale), mi pare di Padova, Cucconi (Statistica) di Trieste, Gentile (Dottrine sociali) di Padova, Filippo Barbano (Sociologia strutturale) di Torino e tutti gli altri che si possono leggere sugli annuari. Prodi venne a insegnare Economia Industriale al seguito di Beniamino Andreatta, come altri. La docenza di Sociologia era molto qualificata, non improvvisata da giovanotti da poco laureati e i primi contestatori non ne apprezzarono la qualità. Terza precisazione: non è vero che Beniamino Andreatta insegnava saltando in piedi sulla cattedra quasi ballando; lo fece clamorosamente una volta nel corso di un’assemblea di studenti e con quel gesto intimorì un po’ i contestatori, abituati ai vecchi docenti compassati. Cordiali saluti

Renzo Gubert (contestatore dei contestatori negli anni 1965-69)
Inviato a l quotidiano T e finora non pubblicato

morale sessuale cristiana: sparite le certezze?

di il 16 Ottobre 2023 in famiglia, religione con Nessun commento
Egregio Direttore,

leggo sempre con interesse le pagine di “Noi in famiglia”: rappresentano una guida e una conferma ragionata di principi. Mi ha invece sorpreso quanto pubblicato nell’ultimo numero di domenica scorsa 8 ottobre, in particolare l’articolo sulla “svolta irreversibile del Papa” e l’articolo che valorizza le posizioni “gender” e Lgbtq. La chiave: l’assunzione del principio regolativo del discernimento per il giudizio morale sui comportamenti umani. Una volta si insegnava che la coscienza per essere assunta a giudice morale di condotte deve essere “retta”, vale a dire conforme a verità e ciascuno ha il dovere di formarsi una coscienza retta. Il discernimento frutto della coscienza trova un limite nel legittimare condotte in norme oggettivamente fondate e stabili, ossia irreversibili? Può la coscienza legittimare moralmente condotte quali l’aborto volontario, il divorzio, l’utero in affitto, l’infedeltà coniugale, relazioni sessuali extramatrimoniali, rapporti sessuali con persone dllo stesso sesso e altri comportamenti oggettivamente contrastanti con la morale sessuale “oggettiva”, come tale insegnata anche ufficialmente da sempre dalla Chiesa? Capisco l’ambizione di teologi moralisti di dimostrarsi “moderni” e comprensivi, capisco anche che un Papa si preoccupi di presentare una Chiesa accogliente, ma l’accoglienza del peccatore non può lasciare al giudizio di moralità a una valutazione soggettiva. Non ogni pulsione verso condotte richiede comprensione, ma può richiedere anche l’impegno al suo controllo, non dimenticando che dopo il peccato di Adamo l’uomo è inclinato al male e tale inclinazione va combattuta con energia, magari, anche se non è più di moda, con l’aiuto dei sacramenti, della preghiera, del sostegno della comunità cristiana.

Lettera inviata ad Avvenire e non pubblicata fino ad oggi
Top